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La particolare collocazione dell’ingresso della cavità, su una falesia a picco sul mare, ha tenuto la Grotta del Fico lontana dall’uomo per millenni.

Ci voleva un personaggio particolare, una curiosità straordinaria per affrontare quei traversi sulle onde che ancora oggi fanno tremare i più impavidi alpinisti. Siu Antioglu Morette era la persona giusta: pastore di Baunei, conduceva le sue capre nelle montagne che circondano la Grotta del Fico e ne conosceva ogni sasso. Un giorno, durante le sue esplorazioni, riuscì ad arrivare fino al limite della falesia e poi oltre, oltrepassando un misterioso foro nero.

Chissà che emozione quei primi giorni di esplorazione alla luce del fuoco di ginepro!

I primi speleologi professionisti arrivarono invece alla Grotta del Fico nel 1957: si tratta del Gruppo Speleologico Pio XI. Tra i vari componenti della spedizione c’è il noto scrittore Marcello Serra, che descrive così la Grotta:

Lo speco che ci accingiamo ad esplorare non ha ancora un nome. Lo chiameremo perciò Grotta del Castello, perchè questo suo prospetto maestoso, affacciato sulla marina ci suggerisce perentoriamente tale denominazione.

Seguendo la galleria principale, arrivano ad un grande pozzo interno, che presto risulta in comunicazione con il mare. In fondo alla cisterna marina quegli esploratori, calandosi con le corde hanno trovato alla fine ciò che cercavano. Nel silenzio teso, appena turbato dal leggero scalpiccio di quegli uomini che appesi alle funi puntano i piedi contro la parete sdrucciolevole del pozzo, si leva improvvisamente uno sciacquo fragoroso, un ansimare agitato e qualche verso bizzarro. Lo specchio d’acuqa finora placido e inerte, viene sconvolto da corpi guizzanti che si immergono a tratti e affiorano sbuffando.

Ci sono le foche! Grida qualcuno.

Il sifone delle Foche Monache

Il sifone delle Foche Monache

 

Ed in effetti, al tempo, tanti erano gli esemplari di Foca Monaca Mediterranea (Monachus Monachus) che ancora vivevano lungo la Costa di Baunei. Per proteggere quei timidi animali venne installato un cancello all’ingresso della Grotta, che chiuse la stessa per decenni.

Finchè, ai primi anni del 2000, un gruppo di giovani speleologi prende in mano la situazione: costituisce la Società Speleologica Baunese e decide di prendersi cura della Grotta del Fico, allestendo un percorso turistico moderno e sicuro, riportando alla luce un’autentica meraviglia della natura, che oggi è finalmente alla portata di tutti!